Si tratta di una pratica barbara che consiste nell’inviare segnali elettrici per stordire e spaventare i pesci lontano dal fondo del mare prima di raccoglierli nelle reti.

Le scosse elettriche possono danneggiare i sedimenti dei fondali e gli ecosistemi marini, uccidendo anche le specie non bersaglio, e causando potenzialmente danni ad intere aree di pesca.

Per questo fu vietata nel 1998, ma consentita negli anni grazie a un sistema di deroghe. Il dibattito fu aspro e lungo, ma grazie al coinvolgimento di numerosi parlamentari, il Parlamento ha chiesto il divieto della pesca a impulsi elettrici nell’Unione Europea.

Dal 1° luglio 2021, finalmente cessa il periodo di transizione ed entra in vigore il divieto.