Da un anno abbiamo dato vita al Patto Ecologista Riformista-PER, mettendo in rete esperienze amministrative, professionali, associative, accademiche e imprenditoriali, per condividere buone pratiche della necessaria Conversione Ecologica a partire dai Territori. Abbiamo cercato interlocuzioni propositive nei diversi livelli istituzionali. Di fronte alle elezioni anticipate il senso di responsabilità e di consapevolezza dell’urgenza ecologica e democratica ci ha spinto a non restare spettatori. Dai diversi incontri effettuati abbiamo constatato l’inadeguatezza e l’acontestualità degli attuali gruppi dirigenti. Lo spettacolo che è andato in scena con la presentazione dei simboli elettorali fotografa una realtà estranea alle preoccupazioni quotidiane dei Cittadini Italiani. Con il taglio della rappresentanza parlamentare e con una legge elettorale incostituzionale assistiamo ad una affannosa autoreferenzialità preoccupata della sopravvivenza delle nomenclature. Tatticismi da emiciclo di un Parlamento finito e non corrispondente alla rappresentanza reale o accordi personali non costituiscono una strategia politica in grado di fare i conti con la combinazione di una crisi climatica, di una crisi pandemica e di una minaccia armata alle libertà d’Europa quale è l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin. A fronte del ricompattamento di una Destra unita solo dalla possibilità di sparigliare, con un leader pregiudicato che annuncia il presidenzialismo e già intima al Capo dello Stato di dimettersi, abbiamo assistito alla successione di proposte tanto repentine quanto scombinate. Il PD è passato dal Campo Largo con i 5 Stelle all’accordo riformista per arrivare al Fronte Popolare, puntando sulla retorica antifascista. Il Polo liberal-riformista europeista si è risolto in un accordo privato stretto tra due personalismi. Tutti esiti che non trovano corrispondenza con le preoccupazioni, le incertezze, le insofferenze, che attraversano gli Italiani. Tutte le forze politiche non hanno trovato il tempo e l’interesse per cambiare la legge elettorale e permettere ai Cittadini di scegliere. Di cambiare politica della Scuola e della Sanità pubbliche. per qualificare la funzione di chi ci lavora. Non hanno saputo fare una politica ecologica integrata e coerente, di breve e medio periodo. Dalla multifunzionalità dell’agricoltura, al ciclo energetico che riguarda anche i rifiuti e le acque. In compenso abbiamo ancora l’assistenzialismo del Reddito di Cittadinanza e l’ILVA senza innovazione di processo e di prodotto. ma con l’impatto epidemiologico tumorale garantito.

Si ignora e si è indifferenti alla percentuale di elettori delle scorse amministrative, che dovrebbero essere elezioni di prossimità. Meno della metà degli aventi diritto si è recata alle urne. Manca una classe dirigente consapevole della crisi dell’Istituto della Democrazia che attraversa l’occidente. C’è una atoreferenzialitá esplicita che pensa di fare una politica dei due forni nelle coalizioni elettorali per il dopo 25 settembre. È dura e sarà dura. Tutti i democratici italiani sono chiamati, certamente lo saranno dopo il 25 settembre, a fare un’analisi stringente, perché i limiti della qualità dei gruppi dirigenti sono sotto gli occhi di tutti. Se pensiamo di lavorare alla costruzione di una forza popolare dobbiamo farlo dentro le contraddizioni della globalizzazione in atto. Dentro l’estensione digitale disintermediata dello spazio pubblico e l’atomizzazione sociale della deriva finanziaria dell’economia. Dentro le difficoltà e le buone pratiche dei Territori. Noi continuiamo a tessere la rete del Patto Ecologista Riformista, unendo competenze e pratiche che dimostrano l’efficacia di una innovazione qualitativa e sostenibile, dove la consapevolezza e la partecipazione delle Comunità dei Territori costituiscono una possibilità di rigenerazione del Campo Democratico. Invitiamo tutti coloro che non si sentono rappresentati dai partiti a ragionare con noi. L’invito è aperto agli Amministratori, alle Associazioni, ai Movimenti, ai Comitati, ai Professionisti e agli Imprenditori per lavorare insieme, fianco a fianco, in sinergia, grazie alle esperienze di tutti. Noi di PER continueremo a metterci al servizio delle Comunità e dei Territori.