Wec Italia e Energy Center del Politecnico di Torino hanno fatto nascere l’IFEC, ossia l’Italian Forum of Energy Communities, per sostenere la transizione energetica.
Al centro del progetto, nel rispetto del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e del Green Deal Europeo, c’è lo studio delle pratiche migliori nelle comunità energetiche, per individuare i benefici economici e ambientali per il Paese a livello locale e globale.
Ogni anno si terrà un incontro del forum con protagonisti gli attori del sistema energetico italiano e internazionale.
L’intenzione, secondo Paolo D’Ermo (Segretario Generale Wec Italia), è di mettere in rete tutte le comunità energetiche nascenti e le aziende del settore per dar vita a nuovi modelli basati sulle fonti rinnovabili.
L’Energy Center, afferma Romano Borchiellini (Coordinatore Energy Center Politecnico di Torino), vede l’unico Futuro possibile in un cambio di paradigma: il passaggio ad una gestione distribuita dell’energia. Questo serve a rendere il Cittadino partecipe nella comunità energetica e il Territorio bersaglio di benefici anche di tipo sociale.
Il Presidente della Commissione Industria al Senato Gianni Girotto ricorda tuttavia che il concetto di comunità energetica va aiutato nella sua diffusione, mettendo al corrente quindi Imprese, Enti Locali e Cittadini di tutti gli aspetti positivi che l’autoconsumo di energia prodotta tramite fonti rinnovabili può portare. Affidarsi a queste comunità comporta tariffe energetiche calmierate e  una responsabilizzazione sociale su tutti i livelli, oltre che a detrazioni fiscali e incentivi. Questo processo non può altro che avvenire tramite sensibilizzazione e informazione.
Anche Paolo Arrigoni Componente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama marca l’importanza della sensibilizzazione per creare al più presto comunità che si affidino all’autoconsumo, aprendo la strada anche alla rigenerazione urbana delle Città: le comunità energetiche si possono insediare in condomini, aziende e grandi edifici commerciali. Il successo sarà ottenibile affidandosi al Cittadino che si occupa direttamente della manutenzione degli impianti della comunità  e della scelta del tipo di fonte rinnovabile, creando quindi un senso di appartenenza e senso civico.
Noi di Patto Ecologista Riformista accogliamo con grande interesse questo progetto, che sembra andare nella direzione giusta. Ricordiamo anzi che può andare a sostegno dello stanziamento di 2 Miliardi di Euro per i Comuni con meno di 5000 abitanti per lo sviluppo del fotovoltaico, finanziamento questo volto ad evitare lo spopolamento, obiettivo cardine del nostro Decalogo.